PROGETTO “CREMONA”



Il progetto “Cremona” è una incisione musicale dedicata alla “città della musica e dei violini”, ovvero la città di Cremona. Il percorso storico è quello di incidere brani dedicati alla città grazie alla storia ed alla cultura che Cremona ha saputo offrire nei secoli ai suoi cittadini e in giro per il mondo. Fin dai primi anni del 1800 molti autori, più o meno noti, hanno dedicato diversi brani a questa città seguendo il doppio filo che ha legato (già dal Rinascimento) la rivoluzione musicale dei grandi autori cremonesi e la rivoluzione sonora dei maestri liutai cittadini. La particolarità di questa incisione è che nessun compositore è italiano, i tributi musicali a questa città sono stati scritti da autori inglesi, austriaci, polacchi, irlandesi o statunitensi molti dei quali, verosimilmente, non hanno mai visitato Cremona, potendola apprezzare solo attraverso dipinti, libri, fotografie o ascoltando il risultato del percorso musicale e della liuteria che nei secoli la città ha diffuso nei cinque continenti. Il risultato di questo percorso di ricerca parte con il pezzo Cremona Waltz scritta dallo statunitense J. H. Hewitt il quale, oltre ad essere il primo compositore americano di oratori, era amico personale di Edgar Allan Poe. Nel 1836 scrisse la sonata dedicandola al borgo Cremona, nel Maryland, realtà tutt'ora visitabile e chiamata così come dedica alla “patria dei violini e della musica”. Tra coloro che hanno deciso di scrivere in musica la città di Cremona troviamo una enorme varietà di persone, è il caso di Cremona Man, pezzo scritto e musicato dalla coppia Ole Olsen e Isham Jones. Isham Jones cominciò da piccolo suonando il violino per poi passare al sassofono, fu soprannominato il “Re”, ed è stato uno dei più grandi direttori d'orchestra della prima metà del XX secolo, ha lanciato musicisti come Benny Goodman e Woody Herman e, inoltre, uno dei più grandi cantanti di jazz di sempre, Bing Crosby, deve a lui l'inizio della sua carriera oltre all'incisione del sua sua famosissima versione di “Sweet Georgia Brown”. L'autore Ole Olsen è stato uno dei più grandi autori di vaudeville della storia statunitense, considerando che il suo musical Hellzapoppin' ha ispirato anche molti autori italiani come Renzo Arbore e Gianni Boncompagni (la storica trasmissione Alto Gradimento è dichiarata forgiata dal musical Hellzapoppin') e che resta nella storia della musica come il musical più rappresentato dopo l'imbattibile Cats. Ole Olsen era amico fin dall'infanzia (i due sono nati a pochi mesi di distanza nella stessa piccola cittadina di Perù, nell'Indiana) di Cole Porter il geniale compositore che, insieme ad Olsen, ha condiviso la passione per Cremona, i suoi violini e la sua storia. Le dediche musicali a Cremona hanno attraversato l'800 e il primo '900 grazie ad autori perfettamente sconosciuti come Edwin Scarfe e la sua Cremona, Valse o Angela Meadows e il suoi Cremona sketches for violin solo with piano accompaniment, oppure W. C Mitcheson e il suo spartito Old Cremona valse for pianoforte. Forse questi autori non erano musicisti professionisti ma soltanto appassionati che hanno deciso di legarsi alla città di Cremona con le loro opere. La storia della città trova spazio anche in The Capture of Cremona, ballata dedicata alla famosa battaglia che avvenne in città il 1 febbraio del 1702. La battaglia è stata talmente sentita nella storia irlandese che il testo della ballata fu scritto dall'irlandese George Sigerson, uno dei più grandi scrittori d'Irlanda dell'800, il quale, come medico psichiatra, ebbe come allievo Sigmund Freud. Se poco si conosce su J. Scott-Burne e la sua Cremona for one or two mandolins with piano and guitar accompaniments molto di più è conosciuto l'enorme profilo musicale di Henri-Louis-Stanislas Mortier de Fontaine, l'autore di Cremona valse. Il polacco Henri Stanislaus fu letteralmente un bambino prodigio del pianoforte, già da giovanissimo era allievo e duettava con Frederich Chopin, in età matura si esibiva nei teatri in duetto con Friedrich Liszt girando l'Europa e raccogliendo consensi anche oltre oceano. La sua partitura dedicata a Cremona, almeno nella versione usata per questa incisione, ha dipinto sulla copertina un violino con la scritta “Guarnerius”, ovvero un tributo alle generazioni dei liutai cremonesi Guarneri del Gesù, tra i più grandi maestri che rivoluzionarono il suono e la musica. Un altro grande talento del pianoforte era Philippe Fahrbach che ha composto Cremona Marsch: fin da piccolo i suoi maestri e mentori furono tra i più grandi musicisti del XIX secolo ovvero il padre del valzer viennese Joseph Lanner e il “maestro indiscusso” del valzer, Johann Strauss. Il brano The Carnival in Cremona è di autore anonimo, ma rappresenta per molti maestri, come per il violinista inglese Samuel Applebaum, un'aria quasi necessaria per lo studio del violino. The old Cremona with violin obligato è stata composta da William Herbert Jude e Climenson Yelverton Charles Dawbarn, il primo è un famoso compositore inglese, eccezionale organista e molto dedito alla musica sacra, alla fine del 1800 un suo concerto al Crystal Palace di Londra ottenne l'incredibile record di oltre 5000 spettatori. Dawbarn era invece uno scrittore storico apprezzato anche dalla Casa Reale Inglese alla quale dedicò un paio di opere di natura storica e sociale, oltre ad essere un campione di scacchi in grado di sfidare anche uno dei più grandi maestri di sempre, Aleksandr Alechin. Cremona variations for violin and pianoforte è il frutto di di questa ricerca dedicata alla città di Cremona. Lo spartito è stato scritto da Thomas L. Fawick, industriale americano che si dedicò allo studio del violino come autodidatta fin da quando aveva 11 anni. Fawick è stato uno dei più grandi industriali e mecenati degli Stati Uniti, a 19 anni inventò la prima macchina 4 porte, la Fawick Flyer, macchina che Theodore Roosevelt amava usare nei suoi viaggi privati anche quando divenne Presidente degli Stati Uniti. Fawick era un creativo e visionario uomo d'affari, ottenne quasi 300 brevetti, ma la sua più grande passione era sempre la musica ed i violini. Amava Cremona e l'arte rinascimentale italiana, grazie alla crescita delle sue fabbriche acquistò due violini Stradivari e, soprattutto, riuscì a trasformare la sua passione in una serie di spartiti da lui scritti tra i quali quello dedicato a Cremona. Tra i suoi brevetti uno anche dedicato alla liuteria, ovvero un trattamento per il legno dei violini che ne aumentava la velocità di invecchiamento degli stessi in modo da poter essere utilizzato per la trasformazione in strumenti ad arco. Un piccolo inciso per gli appassionati di golf, Fawick fu l'ideatore ed è tutt'ora il detentore del brevetto che compone il “grip” delle mazze. Il progetto “Cremona” cerca di raccogliere le esperienze e le passioni di autori e compositori estremamente differenti tra di loro, ma tutti accumunati dalla storia e dalla cultura di una città che verosimilmente quasi nessuno di loro è mai riuscito a vedere dal vivo. “Cremona” è un progetto che si rivolge agli appassionati di musica e di storia perché cerca di raccontare, tramite degli spartiti, il processo di rivoluzione musicale che nei secoli ha trainato tutta la città. La musica scritta dagli autori rappresenta il vero linguaggio universale perché, per coloro che hanno deciso di dedicarle alcune tra le loro opere, la parola “Cremona” bastava per identificare “la patria” dei violini e la storia di un progetto di cambiamento epocale dal punto di vista musicale. I brani sono probabilmente tutti inediti in quanto non si trova traccia di registrazioni degli stessi, il periodo musicale considerato è quello tra il 1840 circa e il 1950, un secolo di grandi cambiamenti che è andato a concludersi con il dramma della Seconda Guerra Mondiale, il “tema musicale” dominante è quello del valzer, anche se i richiami ad altri generi quali blues e musica leggera sono molto forti.
Organico
Emi Aikawa - voce,
Francesco Zuvadelli - pianoforte e direzione,
Claudia Combs - violino,
Ulriche Fischer - viola,
Eva Sola - violoncello,
Francesco Molmenti - chitarra,
Camilla Finardi - mandolino,
Tecnico registrazione
M° M. Alpi
Strumenti
Ad esclusione del pianoforte tutta l'opera è stata registrata con gli strumenti della Collezione Carutti
“Le stanze per la musica” presente presso il Museo Civico Ala Ponzone di Cremona


